8 maggio 2022 PREGHIERA e MATERIALE VARIO (relazioni, film, musica, esperienze) 59^ Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

PREGHIERA PER LE VOCAZIONI 2022

Signore, Dio del tempo e della storia, Dio della vita e della bellezza, Dio del sogno e della realtà, ascoltaci, ti preghiamo: insegnaci a tessere e intrecciare trame e ricami d’amore, profondi e veri con te e per te, con gli altri e per gli altri; immergici nell’operosità delle tue mani, nella creatività dei tuoi pensieri, nell’arte amorosa del tuo cuore perché ogni vita annunci bellezza e ogni bellezza parli di te.

Regalaci il coraggio dell’inquietudine, l’intrepido passo dei sognatori,
la felice concretezza dei piccoli perché riconoscendo nella storia
la tua chiamata viviamo con letizia la nostra vocazione. Amen.

Domenica 8 maggio 2022, in occasione della 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, la Chiesa ci richiama in modo particolare a intendere la vita come una chiamata di Dio, una risposta grata all’amore di Dio che sempre ci precede.

L’Ufficio della Conferenza Episcopale Italiana per la pastorale delle vocazioni ci stimola a interpretare la vita come vocazione nel senso di un appello a “Fare la storia”, come ad assecondare quella misteriosa azione dello Spirito che tesse le fila della vicenda comunitaria e personale. Non da soli, ma in una fraterna e umana connessione che pandemia e guerra ci risvegliano, siamo chiamati a costruire e disegnare l’esistenza docili allo Spirito.

Ci prepariamo ad accogliere il messaggio particolare di Papa Francesco, che nella esortazione post-sinodale Christus Vivit a più riprese ha incoraggiato i giovani: “Lasciate sbocciare i vostri sogni, prendete decisioni”.

Ogni comunità è invitata alla preghiera per le vocazioni.
Sono diversi i modi attraverso i quali è possibile servire il Signore e la Chiesa: la via del matrimonio coinvolge ad essere segno dell’amore fedele e fecondo di Cristo; la via della speciale consacrazione fa camminare uomini e donne in un legame di totale ed intima appartenenza al Signore. I giovani attraversano un tempo di grazia per riconoscere, interpretare e scegliere la maniera più affascinante di vivere la propria identità di figli amati da Dio Padre.

«Fare la storia» (Fratelli tutti, 116)

La ricerca vocazionale e il suo discernimento chiede responsabilità, quella abilità a rispondere che coinvolge la nostra libertà, le nostre mani, il nostro fare.
L’ultimo passo del nostro itinerario triennale tracciato dalle tematiche che abbiamo proposto intende mettere a fuoco l’orizzonte della vocazione come responsabilità. Se la vocazione nasce dall’incontro personale con il Signore e la sua Parola riconosciuta come una promessa – «Datevi al meglio della vita» (ChV 143) – che non è mai solo ‘la mia’ ma si compie sempre insieme agli altri – «La santificazione è un cammino comunitario da fare a due a due (GE 141) – c’è da riscoprire che la vocazione non è mai soltanto ‘per me’ ma sempre ‘per qualcun altro’ a servizio: è la vita spesa per amore di qualcuno, per nulla di meno.

«L’amore dev’essere messo più nei fatti che nelle parole». Non serve scomodare il pensiero di sant’Ignazio di Loyola per riconoscere nell’esperienza la verità di questa sua espressione dal sapore tutto evangelico – «non chi dice, Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21) – e decisamente vocazionale. La volontà del Signore – amare – si fa. Nel senso transitivo del termine: si va compiendo, è in via di realizzazione, si sta costruendo, cresce, matura. Non da sola, però, non senza di noi, non senza l’apporto di ciascuno con la sua particolare vocazione perché egli stesso non ci ha voluto nella storia come spettatori ma come protagonisti, cooperatori della sua opera perché possiamo dirla anche nostra.

Fare è un verbo generico che usiamo per tantissime declinazioni, ma è una parola che indica concretezza, manualità, creatività, coinvolgimento. Chiede di non stare a guardare, di prendere parte, di schierarsi, di non rimanere neutrali, di non stare con le mani in mano. La vocazione non accadrà, non scenderà dal cielo già tutta compiuta, come un progetto già tutto pronto confezionato in ogni dettaglio dalle mani di Dio. La ricerca vocazionale e il suo discernimento chiede responsabilità, quella abilità a rispondere che coinvolge la nostra libertà, le nostre mani, il nostro fare.

Lungi dal declinarsi in un mero attivismo, fare la storia – fare la vocazione – significa immergersi nell’oggi senza timori né paure per ascoltarne gli appelli, per intuire nei rivoli del tempo la voce dello Spirito che invita e domanda una risposta. Sono là, nella realtà, i luoghi e i volti delle persone per i quali e insieme alle quali riconoscere la possibilità di donare la vita per amore, di spenderla, versarla perché possa diventare vita a sua volta, generare nuova storia, portare avanti il Regno di Dio.

«Fare la storia» non è ‘diventare qualcuno’. La vocazione – si sa – parte dalla sperimentata libertà che viene dal Battesimo, dal sapersi riconosciuti e conosciuti come figlie e figli amati, unica direzione che libera dalla brama di guadagnare un posto al sole. Fare la storia, compiere la propria vocazione insieme ad altri è acquisire la giusta misura di sé, sapere di poter compiere il bene, oggi, in questo fazzoletto di terra che è l’unico luogo nel quale seminare le proprie energie, la propria vita per il bene, nella vita di Dio. «Fare la storia è sentire la responsabilità del tempo, del mondo, di ogni uomo è vivere nella solidarietà autentica che ci permette di pensare e agire in termini non di singoli ma di comunità.

«Fare la storia». La vocazione è un’opera artigianale che non si può compiere da soli – senza un Maestro e senza la Chiesa – ma che esige la risposta di ognuno: «Dio che ti ha creato senza di te, non ti salverà – non ti darà la vita piena – senza di te» (Agostino). La vocazione è una missione da compiere (cf. EG 273) una impresa da portare a termine (Gdt 8,32): c’è una storia da fare, insieme al Signore, insieme agli altri, spendendo la vita nell’amore. La storia, la vita, la vocazione si fa nel concreto di un presbiterio, di una comunità di vita consacrata, di una determinata missione, di una comunità monastica, di una consacrazione a servizio di una precisa Chiesa locale nella quale si è colto l’invito a darsi la vita, reciprocamente.

Don Michele Gianola
Direttore UNPV

-“Storie e luoghi di vocazione” Film realizzato per il 45° Convegno Nazionale Vocazioni di Giovanni Panozzo https://www.youtube.com/user/pastoralevocazioni

-“Sembrava tutto molto chiaro” film video testimonianza di suor Lara e Suor Elisa

-“Avrò cura di te.  Storie di vita consacrata di fronte alla pandemia” Il docufilm prodotto dall’Arcidiocesi di Milano con ITL in occasione della XXVI Giornata della vita consacrata, presenta le testimonianze di tre donne consacrate di tre comunità presenti nel territorio della Chiesa ambrosiana.

Per materiale vario (relazioni, film, musica, esperienze) consultare:

  • canale youtube dell’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni

https://www.youtube.com/user/pastoralevocazioni

  • Rivista Vocazioni dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle vocazioni sezione “Media”

https://rivistavocazioni.chiesacattolica.it/categorie/media/

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