Formazione, incontri, preghiera e riflessione. È ricca di iniziative la settimana di mobilitazione che conduce alla Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, che si celebra ogni anno l’8 febbraio, nella festa di santa Giuseppina Bakhita. “Ambasciatori di speranza. Insieme contro la tratta di persone”: questo il tema scelto per l’11ª edizione dell’appuntamento, istituito nel 2015 da Papa Francesco,
che ne ha affidato la promozione all’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg) e all’Unione dei superiori generali (Usg) e il coordinamento a Talitha Kum, la rete internazionale anti-tratta che conta più di 6mila suore, amici e partner in tutto il mondo.
Nella diocesi di Roma, giovedì 6 febbraio alle ore 21, il vescovo Benoni Ambarus, delegato dell’Ambito della diaconia della carità, parteciperà alla veglia di preghiera nella parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, organizzata con diverse realtà tra cui la Casa Magnificat di suor Rita Giaretta che ha sede nel territorio parrocchiale. Mentre sabato 8 febbraio, nella parrocchia di Santa Maddalena di Canossa, alle ore 19, è in programma l’oratorio sacro per coro ed ensemble “El me Paron”, ispirato alla vita di santa Giuseppina Bakhita, con il coro e orchestra Fideles et Amati diretti da Tina Vasaturo, su musiche e testi di Marcello Bronzetti.
Ma le iniziative romane hanno preso il via ieri, con la partecipazione alla preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro insieme a Francesco. Oggi la delegazione dei giovani ambasciatori darà vita a un pellegrinaggio attraverso tre Porte Sante del Giubileo usando la app Walking in Dignity. Martedì 4 l’appuntamento è alle 16.30 con il flash mob contro la tratta in piazza Santa Maria in Trastevere; a seguire, alle 17.30, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, veglia ecumenica di preghiera in inglese e italiano. Si continua mercoledì 5 febbraio, con attività di formazione e sensibilizzazione sul tema della tratta; giovedì 6, al mattino spazio al pellegrinaggio dei giovani attraverso le Porte Sante, mentre il pomeriggio, dalle 17 alle 19, all’Università Pontificia della Santa Croce si svolgerà l’evento “Appello alla speranza e alla guarigione”. Il 7 il Papa incontrerà la delegazione dei giovani ambasciatori, i sopravvissuti e i rappresentanti della rete delle organizzazioni promotrici della Giornata. Subito dopo ci sarà il pellegrinaggio online di preghiera e riflessione contro la tratta, su preghieracontrotratta.org. Sabato 8 febbraio, infine, i giovani ambasciatori si riuniranno per un giorno intero di dialogo e lavoro.
Secondo le Nazioni Unite, oggi si stima che 50 milioni di persone siano vittime della tratta a livello globale. Coloro che ne soffrono maggiormente le conseguenze sono donne, bambini, migranti e rifugiati. Una vittima su tre è un bambino, mentre il 79% delle vittime dello sfruttamento sessuale a livello globale sono donne e ragazze. Le persone costrette alla migrazione forzata sono circa 120 milioni. Guerre, conflitti, violenze, povertà, catastrofi ambientali li portano ad abbandonare le proprie case, rendendoli particolarmente vulnerabili alla tratta e allo sfruttamento per la pericolosità delle rotte e perché spesso si fa ricorso a trafficanti o al mercato nero per spostarsi da un Paese all’altro. A questo si aggiunge un’altra forma di tratta che è lo sfruttamento online.