La Chiesa celebra oggi la solennità della natività di san Giovanni Battista e il 29 agosto ne celebrerà la memoria del martirio. Non c’è alcun altro santo per il quale la Chiesa celebra entrambi i momenti: di solito solo la “nascita al cielo”, fatto salvo naturalmente quelli di Gesù, il Figlio di Dio (25 natale e venerdì santo) e della Vergine Maria (8 settembre e 15 agosto).
“Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: “No, si chiamerà Giovanni”. Lei dissero: “Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome”. Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: “Giovanni è il suo nome”. Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro dicendo: “Che sarà mai questo bambino?”. E davvero la mano del Signore era con lui…(Lc 1,57-64).
Lo stupore
La gente è stupita di fronte a questo bimbo, ma anche di fronte a questa coppia sterile, avanti negli anni, che ha dato un figlio. Una meraviglia illuminata dalla fede, tanto che “custodivano” quanto ascoltavano e vedevano, e lodavano Dio. Uno stupore accompagnato dalla consapevolezza che non capiscono tutto: “Che sarà mai questo bambino?”. Una domanda legittima, anche perché lì dove tutto è comprensibile, non dipenderebbe da Dio!
“L’avvenimento della nascita è circondato da un gioioso senso di stupore, di sorpresa, di gratitudine. Il popolo fedele intuisce che è accaduto qualcosa di grande, anche se umile e nascosto: il popolo è capace di vivere la fede con gioia, con senso di stupore, di sorpresa…Ho senso dello stupore, quando vedo le opere del Signore, quando sento parlare dell’evangelizzazione o della vita di un santo…? So sentire le consolazioni dello Spirito o sono chiuso?” (Papa Francesco, 24 giugno 2018).
Chi è giunto per la circoncisione, vuole mettere il nome del padre, Zaccaria. Ma qui a intervenire, cosa ben rara, è Elisabetta, che dice Giovanni. Si tratta del nome che Dio stesso aveva indicato attraverso l’angelo: “Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni” (Lc Lc 2,13). Zaccaria aveva cominciato male con Dio, manifestando la sua incredulità, che lo portò a restare muto. Ora, nell’obbedienza a quanto Dio gli ha chiesto – chiamarlo Giovanni – ha inizio una storia nuova
Le opportunità
Il testo ci fa capire cosa si è aperto. Una donna anziana e sterile, mette al mondo un figlio; un uomo muto, parla. Due segni che indicano che dove le cose sembrano impossibili, Dio ha in serbo sempre una possibilità, come ricorda il profeta Isaia: “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 43,19).
PREGHIERA TRADIZIONALE
O ammirabile Precursore del sospirato Messia, che Santificato prima di nascere, conservaste sino alla morte la originale giustizia, e vivendo tra i digiuni le mortificazioni nel deserto insegnaste col vostro esempio la strada sicura della salute, per quella umiltà con cui ricusaste di versare la mistica acqua battesimale sul capo del Divin Redentore, per quello zelo con cui Lo additaste a tutti gli Ebrei pel vero Agnello di Dio, per quella intrepidezza con cui rimproveraste dei loro delitti i più temuti monarchi e per quella eroica rassegnazione con cui versaste sotto la scure del carnefice il vostro sangue in testimonio della verità da voi predicata: ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre a vostra imitazione la santificazione dell’anima nostra, la edificazione dei nostri prossimi e la glorificazione di Dio, per esservi compagni nel Cielo a servire Iddio in eterno. Amen.