
Sabato Santo,
19 aprile, alle 10.30 nella basilica di Santa Maria Maggiore, avrà luogo – come da più di 36 anni – una speciale celebrazione mariana. “L’Ora della Madre”, una celebrazione che intende proporre e far rivivere il dolore e la fede suprema di Maria nell’attesa della risurrezione del Signore. Presiederà la celebrazione il card. Stanislaw Rylko, arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore.
I fedeli che non potranno partecipare alla celebrazione pubblica sono invitati a riprodurre nelle loro case questo splendido rito di fronte a un’immagine della Madonna. Illuminata da una lampada o un cero espressivo, purché non pasquale – come riporta il libretto sulla celebrazione mariana curato da padre Toniolo – diventa un momento di comunione anche familiare.

La celebrazione mariana che si compie a Santa Maria Maggiore, e in tante altre parti d’Italia e del mondo il mattino del Sabato Santo – si ricorda in una nota – trova ispirazione nella liturgia bizantina, che canta davanti all’icona della sepoltura di Gesù i lamenti della Madre sul Figlio ucciso e la sua ansia di vederlo ritornare vivo dai morti. In quell’ora suprema, in cui tutto sembrava ormai definitivamente finito, è lei “Chiesa che crede” contro ogni umana evidenza, che spera contro ogni speranza.
Se il Venerdì Santo è per antonomasia l’“Ora” di Gesù, che amò i suoi fino all’oblazione di sé sull’altare della Croce, il Sabato Santo è l’“Ora” della Madre, il vertice del suo lungo e faticoso cammino di fede, ai piedi della Croce Ella stette, quale nuova Eva, associandosi al sacrificio del Figlio e accogliendo come figli tutti gli uomini redenti dal suo Sangue divino. Quando poi i discepoli, la sera del Venerdì Santo, posero Gesù nel sepolcro, la sua fede non venne meno, né venne meno la sua indissolubile unione col Figlio Redentore. Anzi, solo in Lei stette in quell’Ora la fede di tutta la Chiesa, in lei si raccolsero le speranze del mondo. Perciò è la Madre della nostra fede.

Scriveva san Giovanni Paolo II: “nel Sabato Santo la Chiesa si identifica con Maria: tutta la sua fede è raccolta in Lei, la prima credente. Nell’oscurità che avvolge il creato, Ella rimane sola a tener viva la fiamma della fede, preparandosi ad accogliere l’annuncio gioioso e sorprendente della resurrezione”. E papa Francesco la prega così: “Vergine e Madre Maria…Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce con una fede incrollabile, e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione… ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte” (Evangelii gaudium, 288). Così, l’“Ora” della Madre, celebrata nel Sabato Santo, è la più adatta e significativa preparazione a vivere la grande Veglia pasquale del Signore che risorge glorioso dai morti.
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