10 Febbraio 2023 Memoria di Santa Scolastica Vergine

Norcia, Perugia, ca. 480 – Montecassino, Frosinone, ca. 547

È sera ormai, quel 7 febbraio dell’anno 547, quando san Benedetto da Norcia si alza per concludere il suo annuale incontro con la sorella, santa Scolastica, in quella casetta sotto Montecassino, a metà strada tra i monasteri dei due fratelli. Ma la donna desidera che il suo colloquio spirituale con il fratello si prolunghi e scoppia in pianto: un temporale improvviso realizzerà il suo desiderio, che, come nota Gregorio Magno nei suoi “Dialoghi” nasceva da un amore profondo. Un amore per il Vangelo e per l’esempio del fratello: Scolastica, infatti, nata a Norcia nel 480, aveva camminato assieme a Benedetto verso la vita religiosa monastica. E nella sua vita è racchiuso il contributo del mondo femminile alla nascita del monachesimo occidentale. Morì tre giorni dopo l’ultimo colloquio con il fratello.Scolastica ci è nota dai “Dialoghi” di san Gregorio Magno. Vergine Saggia, antepose la carità e la pura contemplazione alle semplici regole e istituzioni umane, come manifestò nell’ultimo colloquio con il suo fratello s. Benedetto, quando con la forza della preghiera “poté di più, perché amò di più”.

Patronato: Suore

Emblema: Colomba, Giglio

Martirologio Romano: Memoria della deposizione di santa Scolastica, vergine, che, sorella di san Benedetto, consacrata a Dio fin dall’infanzia, ebbe insieme con il fratello una tale comunione in Dio, da trascorrere una volta all’anno a Montecassino nel Lazio un giorno intero nelle lodi di Dio e in sacra conversazione.

Preghiera a Santa Scolastica

I. O gloriosa Santa Scolastica, Tu, ottenuta da Dio con l’orazione, nascesti a Norcia da nobili e religiosi genitori, i quali attesero con impegno ad ispirare in Te, con il consiglio e con l’esempio, i sentimenti più puri della religione, il disprezzo di tutte le vanità ed un’alta stima delle massime del Vangelo, per renderTi Santa e Sicura sotto il divino Patrocinio.
Deh! osservando il modo diverso tenuto dai genitori di oggigiorno, ottieni da Dio la Grazia di essere più premurosi nella educazione dei figli e di avere sempre dinanzi le tue sante virtù.

Pater, Ave, Gloria

II. O gloriosa Santa Scolastica, Tu, obbediente ai consigli dei tuoi genitori e alle divine chiamate, benché fosti ricca di beni di fortuna e ammirabile per bellezza e vivacità di mente, rifiutasti qualunque piacere terreno e cospicui maritaggi, e dietro l’esempio del tuo Santo Fratello Benedetto, ti consacrasti totalmente al servizio di Dio, ritirandoti a vita monastica ed accettandovi tante nobili fanciulle.
Deh! ottieni anche a noi, tuoi devoti, di corrispondere alle divine chiamate e, riconoscendo fallaci i beni terreni, di aspirare solo ai beni del cielo.

Pater, Ave, Gloria

III. O gloriosa Santa Scolastica, Tu nel monastero presso il convento di Montecassino trascorresti la vita nella contemplazione e nella preghiera; e dopo aver trattenuto con il miracolo del temporale tuo Fratello a discorrere di Dio, la tua bell’anima, in forma di colomba volò al cielo, dove per le tante grazie ottenute nella nutrizione dei bambini, venisti invocata Protettrice delle lattanti.
Deh! dal cielo, dove siedi con la corona tra le vergini, riguarda i tuoi tanti devoti e dopo aver loro ottenute le grazie richieste, ottieni a noi tutti la Felicità eterna.

Pater, Ave, Gloria

Prega per noi, gloriosa Santa Scolastica.
Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo.
O Dio, che hai rivestito di luminosa innocenza
la Santa Vergine Scolastica,
fa’ che possiamo anche noi piacerti
nella trasparente fedeltà quotidiana della vita,
per poter godere di Te un giorno nel cielo,
con l’esultante Coro delle Vergini.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

APPROFONDIMENTO

Il nome di Scolastica, sorella di Benedetto da Norcia, richiama al femminile gli inizi del monachesimo occidentale, fondato sulla stabilità della vita in comune. Benedetto invita a servire Dio non già “fuggendo dal mondo” verso la solitudine o la penitenza itinerante, ma vivendo in comunità durature e organizzate, e dividendo rigorosamente il proprio tempo fra preghiera, lavoro o studio e riposo. Da giovanissima, Scolastica si è consacrata al Signore col voto di castità. Più tardi, quando già Benedetto vive a Montecassino con i suoi monaci, in un altro monastero della zona lei fa vita comune con un gruppetto di donne consacrate.
La Chiesa ricorda Scolastica come santa, ma di lei sappiamo ben poco. L’unico testo quasi contemporaneo che ne parla è il secondo libro dei Dialoghi di papa Gregorio Magno (590-604). Ma i Dialoghi sono soprattutto composizioni esortative, edificanti, che propongono esempi di santità all’imitazione dei fedeli mirando ad appassionare e a commuovere, senza ricercare il dato esatto e la sicura referenza storica. Inoltre, Gregorio parla di lei solo in riferimento a Benedetto, solo all’ombra del grande fratello, padre del monachesimo occidentale.
Ecco la pagina in cui li troviamo insieme. Tra loro è stato convenuto di incontrarsi solo una volta all’anno. E Gregorio ce li mostra appunto nella Quaresima (forse) del 542, fuori dai rispettivi monasteri, in una casetta sotto Montecassino. Un colloquio che non finirebbe più, su tante cose del cielo e anche della terra. L’Italia del tempo è una preda contesa tra i Bizantini del generale Belisario e i Goti del re Totila, devastata dagli uni e dagli altri. Roma s’è arresa ai Goti per fame dopo due anni di assedio, in Italia centrale gli affamati masticano erbe e radici. A Montecassino passano vincitori e vinti; passa Totila attratto dalla fama di Benedetto, e passano le vittime della violenza, i portatori di tutte le disperazioni, gli assetati di speranza…
Viene l’ora di separarsi. Scolastica vorrebbe prolungare il colloquio, ma Benedetto rifiuta: la Regola non s’infrange, ciascuno torni a casa sua. Allora Scolastica si raccoglie intensamente in preghiera, ed ecco scoppiare un temporale violentissimo che blocca tutti nella casetta. Così il colloquio può continuare per un po’ ancora. Infine, fratello e sorella con i loro accompagnatori e accompagnatrici si separano; e questo sarà il loro ultimo incontro.
Tre giorni dopo, leggiamo nei Dialoghi, Benedetto apprende la morte della sorella vedendo la sua anima salire verso l’alto in forma di colomba. I monaci scendono allora a prendere il suo corpo, dandogli sepoltura nella tomba che Benedetto ha fatto preparare per sé a Montecassino; e dove sarà deposto anche lui, morto in piedi sorretto dai suoi monaci, intorno all’anno 547.

 

 

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